Nasce a Parma (Italia) il 31 marzo 1941. Lavora per un certo periodo nello staff di uno studio di disegni animati. Tra il 1967 e il 1969 pubblica sulle pagine del settimanale Giovani e sul quotidiano Gazzetta di Parma la striscia umoristica “Teens”, creata con amici (Eddy, Enzo, Claudio) per un giornale studentesco. Il 1967 segna il suo esordio nel mondo dei fumetti, con la presentazione al Salone dei Comics di Lucca di Sturmtruppen, la prima e per molto tempo la più popolare striscia all’americana realizzata in Italia, pubblicata dapprima sul quotidiano Paese Sera e poi un po’ dappertutto, sia in Italia sia all’estero (Germania compresa).
Questa serie viene affiancata da altri personaggi, come il cattivissimo e sfortunatissimo Cattivik (creato per la casa editrice Alpe e presto regalato al giovane discepolo e amico Silver) all’ironico Nick Carter (sul Corriere dei ragazzi).
Disegna inoltre Milo Marat (su testi di Mario Gomboli) e le “Storie dello spazio profondo” (su testi di Francesco Guccini, apparse sul mensile Psyco nel 1970 e in volume per le Edizioni Carecas nel 1972 con introduzione di Giancarlo Governi.
Le “Cronache del dopobomba”, una drammatica visione di quello che resterà del nostro mondo dopo l’olocausto atomico, appaiono sul numero zero di Undercomics (ed. Dardo) e verranno finalmente pubblicate da Eureka (ed. Corno) e da Be-Bop-a-Lula (il periodico di musica e varia cultura diretto da Red Ronnie).
Partecipa anche alla prestigiosa collana Un uomo un’avventura dell’editoriale Cepim (Bonelli) con il volume “L’uomo di Tsushima”.
Da WOW Museo del fumetto e della comunicazione – Fondazione Franco Fossati
STURMTRUPPEN
Sturmtruppen è un fumetto comico satirico italiano, ideato e disegnato da Bonvi. Pubblicato dal 1968 sotto forma di strisca giornaliera, tra il 1984 e il 1985 passò gradualmente al formato in tavole, che mantenne fino alla fine della produzione nel 1995. Ambientato al fronte, il fumetto è una raffigurazione satirica della seconda guerra mondiale dal punto di vista delle truppe d’assalto tedesche, spesso condita da situazioni surreali. I personaggi, quasi tutti anonimi soldati o graduati, parlano un italiano storpiato da suffissi e suoni tipicamente tedeschi.
È stato il primo fumetto italiano realizzato nel formato a strisce giornaliere e per molto tempo ha goduto di vasta popolarità non solo in Italia, venendo pubblicato su un vasto numero di giornali, riviste e libri e tradotto in undici lingue diverse tra cui il russo, divenendo quindi il primo fumetto straniero mai pubblicato nell’allora Unione Sovietica. Al fumetto si ispirano due omonimi lungometraggi del 1976 e del 1982.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.